Realizzazione di collettori a mare e canali raccolta presso Termini Imerese.
- by Messina Santino
- 30 mar 2020
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Il lavoro è stato acquisito nel 2017 dalla F.lli Anastasi S.r.l. Si trattava della realizzazione delle opere afferenti il convogliamento delle acque meteoriche nell’ambito della realizzazione del raddoppio ferroviario nella tratta Cefalù – Ogliastrillo; nello specifico la commessa consisteva nella realizzazione di canali di raccolta e collettori a mare delle acque meteoriche. Tutti in calcestruzzo armato, alcuni sono stati realizzati in opera, altri mediante l’utilizzo di elementi prefabbricati.
A fronte dell’affidamento iniziale della realizzazione di due canali, uno in opera e uno prefabbricato, si è valutata di concerto con la committenza l’opportunità di lavorare contemporaneamente su due fronti, al fine di massimizzare il numero delle attività da condurre in parallelo eliminando i tempi di attesa dovuti alla necessità di maturazione delle parti realizzate in opera.
Le particolari caratteristiche geologiche dei siti - in particolare la presenza costante di una falda freatica, in alcuni casi anche a 1,5 metri di profondità – unitamente al fatto che per buona parte del tracciato i canali affiancavano, intersecavano o addirittura coincidevano con opere infrastrutturali quali arterie di viabilità industriale ed autostradale o ferroviaria oltre che, ovviamente, costruzioni civili ed industriali, hanno fatto sì che ci sobbarcassimo l’onere di coordinare, oltre alle specifiche attività di movimento terra e demolizione, la logistica e l’operatività di tutte le fasi realizzative delle opere, da quelle strutturali a quelle di rifinizione e ripristino dello stato dei luoghi.
Siti con caratteristiche simili non permettono di lasciare scavi aperti per lunghi intervalli di tempo, a volte si ricolma in maniera contemporanea allo scavo per evitare sfornellamenti (vedi ii), e dovendo lavorare su più fronti contemporaneamente, la gestione di tutte le fasi realizzative deve essere coordinata in maniera più che precisa.
Il primo problema da fronteggiare, come si può immaginare, è stato la presenza della falda freatica: la qualità delle opere realizzate va tenuta costantemente sotto controllo e per garantire standard qualitativi ottimali dei getti, specie in fondazione, quando l’acqua può avere un tirante di più di mezzo metro, oltre alle tecniche di getto, l’impostazione dello scavo e degli aggottamenti (i) deve essere più che perfetta: è noto anche ai meno esperti che la presenza di acqua al piede di uno scavo, in breve tempo, genera fornelli (ii), pregiudicando la sicurezza del personale che vi lavora. Appare evidente come, in condizioni del genere, la rapidità di esecuzione sia tanto essenziale quanto conseguibile in tutta sicurezza solo tramite un’organizzazione precisa ed efficiente delle attività e l’esperienza maturata negli anni.
La scelta di coordinare tutte le attività è stata obbligata: cominciamo noi la giornata con lo scavo, finiamo noi con il ricolmo e i rilevati al fine di dare i transiti e lasciare le aree in sicurezza, oltre al fatto che spesso le attività sono sinergiche con quelle di altre aziende affidatarie; occupandoci anche di tracciamento, posizionamento dei materiali e organizzazione dei getti riusciamo a monitorare tutti i processi. Possiamo, così, programmare in maniera ottimale le attività seguenti e prevedere quali potrebbero essere le cause di eventuali imprevisti.
Si complica non poco la situazione quando, oltre a quanto già evidenziato, ci troviamo ad affiancare o addirittura attraversare arterie stradali: realizzare un collettore di scarico di 2 metri x 3, lungo l'asse di una delle principali arterie della viabilità della zona industriale di Termini Imerese ha significato, senza l’ausilio di palancole o altre opere di sostegno, farei i conti con attività lavorative su entrambi i lati della strada alle quali bisogna garantire l’accesso notte e giorno e con un dedalo di interferenze e sottoservizi censiti e non (collettori fognari, linee elettriche ed idriche in esercizio, gas ecc.), i quali vanno gestiti burocraticamente prima ancora che operativamente. Una adeguata campagna di saggi preventivi è stata effettuata per mappare i sottoservizi e programmare gli spostamenti degli stessi. Fattore da non sottovalutare le deviazioni del traffico.
Fortunatamente, se pur fra mille difficoltà, una gestione coordinata ha dato i frutti sperati: ben presto si è ampliato il numero delle opere affidate alla committenza, con l’aggiunta di un nuovo canale - da realizzare affiancato su di un lato da una linea ferroviaria e sull’altro dall’autostrada Messina-Palermo - oltre che di vari tombini di raccordo, alcuni anche di notevoli dimensioni e il completamento di altre opere lasciate precedentemente in sospeso.
Il punto focale su cui vale la pena porre l’attenzione raggruppa due insiemi di fattori:
1. Quelli relativi alle caratteristiche geomorfologiche del sito, composto da materiali molto instabili, costantemente permeato da falda freatica e che si interseca o coincide con infrastrutture viarie e attività varie, implicando la necessità di dare il giusto peso a una serie di fattori "esterni", che esulano dalle fasi realizzative vere e proprie;
2. Quelli relativi ad una gestione sinergica delle attività, cominciata come detto, già in fase preventiva all'acquisizione della commessa, eseguita mediante un monitoraggio integrato di tutte le fasi, operative e logistiche, che ha permesso di poter formulare ipotesi realistiche ed individuare l’origine di eventuali criticità, anticipandole, oltre che di poter gestire in maniera ottimale gli imprevisti che inevitabilmente si sono presentati.
Il coordinamento preciso e puntuale tra le risorse, la rapidità di esecuzione, l’esperienza nella gestione degli aspetti burocratici e la sinergia tra i partner coinvolti, sono le principali componenti che ci hanno permesso di instaurare un proficuo rapporto di collaborazione con la direzione lavori e portare a termine il lavoro nei tempi previsti.
(i) aggottare v. tr. [der. di gotto] (io aggòtto, ecc.). – 1. Nel linguaggio di marina, cavare l’acqua dal fondo di un’imbarcazione gettandola sopra il bordo con una gottazza o con altro mezzo (si dice anche gottare e sgottare): a. l’acqua dalla stiva; anche assol.: Aggotti, e già la barca si sbilancia (Montale). 2. In idraulica, mantenere asciutto il fondo di uno scavo in terreno acquoso per acqua meteorica o di falda, per lo più con l’aiuto di mezzi meccanici. Fonte: Treccani
(ii) fornèllo s. m. [dim. di forno]. – 3. Nell’arte mineraria e nella costruzione di gallerie: a. Scavo sotterraneo ad asse verticale o poco inclinato, perforato partendo dal basso; mette in comunicazione due livelli di gallerie e serve generalmente per scaricare i materiali della ripiena. b. Distacco improvviso, dalla volta di una galleria, di materiali poco coerenti, che riempiono cavità entro rocce più compatte e fanno irruzione nello scavo. c. F. di mina, lo stesso che foro di mina (v. fóro, n. 2 c). 4. Fornello chimico: nome dato a una costellazione del cielo australe (lat. scient. Fornax) dallo scopritore N.-L. Lacaille (1752), che in essa volle riconoscere la figura di un fornello chimico con l’alambicco. â—† Dim. fornellétto, fornellino; spreg. fornellùccio; accr. fornellóne; pegg. fornellàccio.